La logopedia viene spesso ed esclusivamente associata al ritardo del linguaggio o ad uno sviluppo deviante di questo, principalmente in età evolutiva prescolare.
In realtà, questo tipo di trattamento, è rivolto sempre più, a quei bambini che, se pur avendo già intrapreso il proprio cammino scolastico, manifestano a poco a poco difficoltà sempre maggiori rispetto ai coetanei.
Una scarsa coordinazione grafo-motoria ed oculo-manuale, un mancato orientamento, una carente integrazione spazio-temporale e l’incapacità di eseguire correttamente le numerose attività quotidiane, sono tutte forme che potrebbero, a lungo andare, evolversi in un disturbo dell’apprendimento vero e proprio.
Per questa ragione, è opportuno che questi “compiti”, come altri, vengano costantemente stimolati e incanalati dall’adulto, sia esso il genitore, l’insegnante o l’educatore.
La diagnosi di disturbo dell’apprendimento viene eseguita solo al termine del secondo anno di scuola primaria, anno in cui in cui tale disordine diventa più evidente (grazie all’ esposizione della letto-scrittura), nonostante sia però, già presente dalla nascita e legato a disfunzioni del sistema nervoso centrale. Solitamente, sono le maestre, durante le attività scolastiche, ad avvertire le prime difficoltà e disagi nel bambino. E’ loro dovere quindi, informare il genitore al più presto per fargli prendere contatto con il Neuropsichiatra Infantile, colui che si occuperà della vera e propria diagnosi, sulla base della quale il logopedista opererà da quel momento in poi.
Non dipende quindi ne dal contesto socio culturale in cui il bambino è inserito, ne dal tipo di insegnamento ricevuto. Da sottolineare inoltre che i bambini con disturbi di apprendimento, hanno un quoziente intellettivo nella norma e tutte le abilità, escluso quella deficitaria, presentano uno sviluppo regolare.
In particolare, quando si parla di Disturbi Specifici dell’ Apprendimento (DSA), ci si riferisce alla dislessia, della quale si è già superficialmente trattato in passato, la disgrafia, la discalculia e la disortografia. In presenza di questi, il logopedista, non solo definisce un piano di trattamento al quale attenersi, ma principalmente propone al bambino degli strumenti compensativi, con l’ obiettivo primo di facilitare l’abilità deficitaria.
a cura della dottoressa Valeria Pacchioni
Dott.ssa Valeria Pacchioni, laureata in Logoterapia alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.