Apparecchio dentale nei bambini: tutto quello che c’è da sapere
Mi capita spesso durante le mie giornate lavorative di ricevere in prima visita dei piccoli pazienti accompagnati dai genitori. Tante volte hanno già chiesto precedenti pareri, per alcuni altri, il mio è il primo consulto.
In entrambe le situazioni tuttavia percepisco molta confusione: “mi hanno detto che mio figlio ha il palato stretto e deve mettere un apparecchio per 6 mesi solo di notte” oppure “ha il palato un po’ stretto e deve portare un dispositivo fisso per 12 mesi”. Due trattamenti diversi, per lo stesso bambino!!!
Ci si dimentica troppo spesso che l’ortodonzia è una branca medica e come tale richiede sempre una diagnosi, a cui segue una terapia. Sulla diagnosi tutti i professionisti devono essere d’accordo, e circa il trattamento esistono quasi sempre delle linee guida cui attenersi. Esistono altresì delle indicazioni su quando portare il bimbo dal dentista per la prima volta, cioè a 6 anni, ed esistono degli Ortodontisti Specializzati nei bambini. Lo Specialista saprà prendersi cura di loro, grazie a parole, gesti e veri e propri strumenti a “misura di piccino”.
“Niente paura e niente dolore”, sono all’ordine delle mie visite. Quindi prima dei 6 anni, non bisogna assolutamente preoccuparsi se alcuni denti mancano, o se sono storti. L’importante è richiedere una visita specialistica al momento opportuno. L’ortodontista allora valuterà la necessità di terapia al fluoro, di sigillature, insegnerà a spazzolare i denti, consigliando spazzolini e dentifrici adeguati ad ogni bambino, e fornirà anche molte informazioni su come prevenire la carie e quale dieta seguire.
Si preoccuperà inoltre di valutare come il piccolo paziente deglutisce, parla, respira e mastica.
Qualora noti delle anomalie sarà sua premura inviare il bambino da colleghi specialisti in otorinolaringoiatria, per esempio, o alla logopedista di fiducia. La bravura dello specialista si vede anche da questo: capire il problema e indirizzare il bambino dalla persona giusta.
Dal canto suo valuterà la presenza di una eventuale malocclusione. A 6-7 anni non importa come sono i denti, perché l’attenzione deve essere posta alle ossa e ai muscoli. Se tutto il sistema muscolo-scheletrico è in equilibrio il bimbo crescerà in armonia, ed i suoi denti eromperanno in ambiente favorevole senza troppe difficoltà. Raddrizzarli sarà quindi un gioco da ragazzi quando saranno un po’ più grandi (11-12 anni).
Prima è bene aiutare, guidare, correggere la crescita dei mascellari finché questi sono plastici. Ed esistono tante apparecchiature che ci verranno in aiuto! Gli apparecchi sono i “farmaci” nella mani dello specialista! Insieme ai genitori, inoltre, saranno intercettate ed eliminate tutte le abitudini viziate come la respirazione con la bocca, il succhiamento del dito o del ciuccio. Queste spesso danno anche delle pessime ripercussioni sulla postura.
Il bambino quindi entrerà in un protocollo di prevenzione e trattamento e sarà seguito step by step durante la sua crescita. Ricorda: esiste soltanto una circostanza in cui il consulto dall’ortodontista deve essere richiesto precocemente, anche a 3 anni. Quando tuo figlio chiude i denti e vedi che la mandibola è molto in avanti, è bene intervenire quanto prima.
Un ultimo consiglio: diffidate sempre dei professionisti che fanno una diagnosi e una terapia soltanto con una lastra panoramica, cioè una lastra che frontalmente mostra tutti i denti. Questa non è sufficiente per valutare lo stato di crescita delle ossa mascellari. Molto spesso la diagnosi eseguita sulla radiografia panoramica viene venduta come bravura ed esperienza del professionista… per noi è soltanto imperizia da cui bisogna attentamente diffidare.
Studio dentistico Dr. Simone Vaccari [ Visita il sito dello studio dentistico ]