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Cambia lo screening per prevenire i tumori del collo dell’utero e per favorire diagnosi ancora più precoci ed eventuali cure più tempestive. In Emilia-Romagna l’Hpv test diventa il test per le donne tra i 30 e i 64 anni, mentre il Pap-test resta per le donne tra i 25 e i 29 anni.

La ricerca scientifica ha dimostrato infatti che il test Hpv per le donne tra i 30 e i 64 anni è più efficace del Pap-test nell’identificare precocemente le lesioni a rischio che possono diventare tumore. Per le donne più giovani, invece, il Pap-test resta più efficace perché l’infezione (da Hpv o papilloma virus) in giovane età è molto alta ma scompare spontaneamente nell’80% dei casi, pertanto il test Hpv comporta nella fascia di età 25-29 anni un elevato rischio di esami e trattamenti inutili.

Il passaggio dal Pap-test al test Hpv sarà graduale, iniziando con la fascia di età 50-64 anni. Sono complessivamente1.121.713 le persone interessate (su un totale, comprese le donne che continueranno a fare il Pap-test, di 1.228.987).

Con il programma di screening le donne interessate sono invitate a eseguire il test con una lettera a domicilio inviata dall’Azienda Usl. Il percorso è tutto gratuito: test ed eventuali approfondimenti diagnostici o terapeutici, compreso il monitoraggio nel tempo (follow up).

A sostegno del nuovo test di screening, il Servizio sanitario regionale ha realizzato una campagna informativa. “Lunga vita alle signore!” è il messaggio: manifesti nelle sedi dei servizi sanitari, il depliant informativo che accompagna la lettera di invito, una campagna informativa apposita sul web, attraverso il motore di ricerca Google e il canale di video Youtube.

Per prevenire i tumori del collo dell’utero, in Emilia-Romagna dal 2008 è offerta la vaccinazione gratuita contro il papilloma virus (Hpv) alle ragazze nel 12mo anno di età. La vaccinazione è, comunque, gratuita per le adolescenti fino a 18 anni ed è proposta a un prezzo agevolato (costo del vaccino più tariffa per la vaccinazione) alle altre donne fino ai 45 anni.

In Emilia-Romagna il programma di screening del collo dell’utero, avviato nel 1997, è rivolto a tutte le donne che vi abitano: sia le donne residenti che le donne domiciliate.

L’adesione al programma è da sempre al di sopra della media nazionale: nel 2015 ha effettuato il Pap-test il 60% delle donne invitate dalle Aziende Usl, la media in Italia è del 42%.

In questi anni il programma ha permesso di identificare e curare 14.315 donne con lesioni precancerose, prevenendo così la formazione di tumori invasivi, e di curare precocemente 793 donne con tumore.