Buongiorno a tutti
oggi volevo presentarvi la dottoressa Maria Giovanna Roio, una brava e competente logopedista di Modena, che ha aperto da poco tempo su internet  un sito dedicato alla sua attività: www.logopediamo.it.

Nonostante siano sempre più numerosi i genitori che si rivolgono a questa figura professionale per risolvere i problemi di linguaggio che possono insorgere nel bambino durante la crescita, la logopedista rimane ancora una professione poco conosciuta.

Trovo quindi una bella idea quella che ha avuto la dottoressa Roio di presentarsi pubblicamente a Modena creando Logopediamo.it, un sito informativo chiaro e preciso sull’attività che svolge e sulle varie problematiche nelle quali è richiesto il suo intervento. Se volete conoscerla di persona alla fine di questo articolo troverete  un coupon scaricabile che dà diritto ad una visita logopedica con la dott.ssa Roio ad un prezzo super scontato!

Ma conosciamo meglio la Dott.ssa Roio e il suo lavoro…

Dott.ssa Roio quali sono i campanelli d’allarme che spingono i genitori a rivolgersi ad una logopedista?

Buongiorno a tutti, spesso i genitori che mi contattano esordiscono con un “Mio figlio non parla bene”, una frase che raggruppa una serie di problematiche più specifiche (non pronuncia bene le lettere, confonde i suoni, non riesce a fare delle frasi, balbetta, si mangia le parole, sta sempre a bocca aperta…). Certamente è il linguaggio non adeguato all’età il primo campanello d’allarme, specialmente nella fascia d’età fino ai 5-6 anni. Poi possono invece subentrare difficoltà nell’apprendimento della lettura e scrittura, per lo più individuate dalle maestre ma anche da genitori preparati e molto attenti.

Quali sono i problemi più comuni che richiedono l’intervento di una logopedista in età pediatrica?

I problemi più comuni riguardano la sfera dello sviluppo del linguaggio: ritardo nel parlare, difficoltà nella pronuncia di alcuni suoni (dislalie, tipiche la R e la S), nel formulare le frasi, nell’utilizzo di parole più lunghe o complesse, nella fluenza dell’eloquio (balbettamenti o disfluenze), nella comprensione di frasi più articolate. Alcuni aspetti, se non trattati, possono portare ad un vero e proprio disturbo di linguaggio (DSL) nella fascia prescolare, che potrebbe poi sfociare in un disturbo di apprendimento della lettura e scrittura (DSA) in età scolare. Altre problematiche molto frequenti riguardano la deglutizione atipica e la postura della lingua, associate molto spesso ad abitudini viziate (succhiamento del pollice, uso prolungato del ciuccio, respirazione a bocca aperta, mangiarsi le unghie…) e a difetti di pronuncia.

Come si svolge la prima visita ad un bambino?

La prima visita prevede un incontro con il bambino accompagnato da uno o entrambi i genitori: all’inizio raccolgo da mamma e papà le informazioni che mi servono per procedere con la valutazione (lasciando così tempo e spazio al bambino per abituarsi all’ambiente). Successivamente passo a delle prove specifiche dirette al piccolo paziente: se il bambino è abbastanza maturo, preferisco far uscire temporaneamente i genitori, per instaurare un primo rapporto di fiducia col piccolo ed evitare ‘aiuti esterni’ nello svolgimento delle prove.

Quali strumenti adotta nel suo lavoro?

Per la valutazione mi avvalgo di test specifici standardizzati per età e classe, in modo tale da avere un confronto diretto con quella che può essere definita la ‘normalità’. Al di là di questi, utilizzo nella prima visita anche giochi, libri e disegni: mi piace osservare il comportamento del bambino in un contesto più ‘naturale’, per evidenziare al meglio i punti di forza che lo caratterizzano. Anche in terapia uso gli stessi materiali, sebbene siano adattati alle esigenze specifiche del singolo paziente, poiché ogni bambino è diverso e unico. Ultimamente sto adottando anche materiale più ‘tecnologico’: mi riferisco a quelle applicazioni per tablet, che stimolano moltissimo la curiosità del bambino e la sua divertita partecipazione.

Se il bambino non è collaborativo come si può effettuare la logopedia?

Devo dire che, in tutti questi anni di attività lavorativa, non ho mai avuto particolari problemi di collaborazione, poiché cerco sempre di utilizzare materiali o esercizi logopedici che coinvolgano positivamente il piccolo paziente. Semplicemente, alcune volte, un bambino può non essere ancora pronto per un approccio logopedico individuale (di solito fino ai 3 anni): in questo caso, lascio dei suggerimenti ed ‘esercizi’ da svolgere a casa, con la complicità di genitori e nonni. Poi si fissa un controllo successivo per monitorare l’andamento dei miglioramenti e valutare nuovamente la situazione.

Quanto dura una terapia con la logopedista?

Per i problemi più frequenti (dislalie, deglutizione atipica, disfluenze…) bastano una decina di sedute settimanali, quindi 2-3 mesi. Ovviamente in casi più complessi saranno necessarie più sedute: questa decisione però viene presa sempre insieme con la famiglia.

La logopedista “da i compiti a casa”?

Sì, in quasi tutti i tipi di terapia logopedica. Proprio per ottenere un miglioramento effettivo e non prolungare troppo il periodo di trattamento, è indispensabile svolgere a casa gli esercizi proposti, poiché con la costanza i risultati saranno migliori e duraturi.

La logopedista può intervenire anche per aiutare i bambini e gli adolescenti con problemi di apprendimento?

Certamente, anzi è opportuno rivolgersi al logopedista per trovare insieme quali strategie di lettura e studio possano aiutare il paziente in difficoltà. L’obiettivo primario dell’intervento nei disturbi dell’apprendimento è quello di rendere il bambino o l’adolescente il più autonomo possibile nell’esecuzione dei compiti scolastici: perciò si lavora molto sull’acquisizione di un metodo di studio efficace, che faccia risparmiare tempo e fatica.

Qualche domanda personale…

Quale titolo di studio ci vuole per fare la logopedista?

Oggi per esercitare come logopedista occorre una laurea triennale in Logopedia: questo percorso di studi prevede, oltre a lezioni teoriche, diverse ore di tirocinio da svolgere in campo neuropsichiatrico, neurologico e otorinolaringoiatrico. Io, successivamente alla laurea, ho preferito seguire anche una frequenza volontaria presso i Servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile a Modena, per approfondire ulteriormente le tecniche logopediche sul bambino acquisite durante il corso di laurea.

Quali sono i pregi e i difetti del suo lavoro?

Ormai lavorando come logopedista dal 2007, posso considerarmi davvero fortunata: ho scelto una professione che ha tantissimi pregi; il più importante è sicuramente quello di poter aiutare una persona a superare le proprie difficoltà, piccole o grandi che siano. I piccoli ‘difetti’ (se così vogliamo chiamarli) di questa professione consistono nei costanti aggiornamenti in termini di studio, ricerche, partecipazioni a convegni e seminari e nelle diverse ore settimanali di preparazione dei materiali ad hoc per ogni singolo paziente che si vanno ad aggiungere alle ore svolte in ambulatorio coi pazienti. Ma il sorriso di ogni bambino che ho aiutato ricompensa tutti gli sforzi fatti e rinnova la mia passione per questa professione straordinaria.

[box type=”info” align=”alignleft” ]La dott.ssa Maria Giovanna Roio riceve su appuntamento presso il poliambulatorio privato Fisio Line in Piazza Manzoni 4/c (Stazione piccola) a Modena (Tel. 059 303201 www.fisioline.net).Altrimenti potete contattare direttamente la dottoressa al 340 9974500 o tramite il sito www.logopediamo.it  [/box]