PRIMAVERA
effetti desiderati sempre: aria aperta, sole, caldo, incontri…
effetti indesiderati a volte: starnuti, tosse, occhi pruriginosi…
Si, gli effetti collaterali della primavera sono assai diffusi. Certo, ci sono anche i comuni raffreddori da virus, ma le cause più frequenti sono altre. Infatti benchè meno frequenti rispetto agli adulti, le allergie stagionali ai pollini sono in aumento tra i bambini.
Negli ultimi dieci anni le patologie allergiche sarebbero addirittura raddoppiate, e, l’arrivo della primavera segna l’inizio di riniti con muco di color limpido, starnuti a ripetizione, irritazione nasale e spesso anche oculare con a volte difficoltà nel respiro. Al primo posto tra erbe e piante implicate troviamo le graminacee poi a seguire la betulla, il pioppo, il frassino, ecc…; i sintomi dell’allergia sono dovuti ai pollini che a contatto con le mucose respiratorie danno origine alla produzione di anticorpi (IgE) che inducono la liberazione di sostanze (come l’istamina) responsabili dei sintomi, occhi-naso-respiro.
Per questo motivo una calda giornata primaverile un pò ventosa moltiplica per mille la concentrazione di pollini nell’aria e sono sofferenze per il bimbo che desidera stare all’aria aperta. E’ consigliabile quindi prima di uscire consultare i siti sempre aggiornati (provincia per provincia) del Calendario Pollinico (WWW.ILPOLLINE.IT/BOLLETTINO-POLLINICO), curato dall’ Associazione Italiana di Aereobiologia.
Attenzione però: in alcuni bimbi, specie se presentano familiarità per le allergie, si può avere anche la “Sindrome Orale Allergica“. Il disturbo si caratterizza per una concomitante presenza di un’allergia ad alimenti (pomodori, pesche, sedano, patate, mele, ecc.) che dà prurito in gola, lingua gonfia, a volte sintomi respiratori e/o cutanei. Questo perché alcuni alimenti contengono antigeni in comune con i pollini, e ciò determina una reazione incrociata tra pollini e cibo.
Ma cosa fare? Nei casi più modesti solo un pò di attenzione alle uscite e comunque tenere a portata di mano, in tutti i casi, un collirio, uno spray nasale e orale che il vostro pediatra vi prescriverà.
Solo nei casi più fastidiosi e gravi, sempre il vostro pediatra farà una semplice indagine diagnostica (prick test) per cercare meglio il colpevole ed eventualmente predisporre un vaccino che oggi si può senza alcun rischio somministrare tranquillamente per bocca: la famosa TERAPIA DESENSIBILIZZANTE ORALE.
a cura del dottor Alfeo Bondioli
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Dott.Alfeo Bondioli, laureato in Medicina e Chirurgia con 110/110 e lode all' Università di Genova (sede del più prestigioso Ospedale Pediatrico Italiano) e specializzato in Clinica Pediatrica con il massimo dei voti (60/60).